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Massimo Calandri

Inviato di Repubblica, con cui lavora da trent’anni tra cronaca nera, giudiziaria, sportiva. Microscopico ed elettrico mediano di mischia del Cus Genova da giovane, poi compassato e saggio regista dei Cavalieri di San Giorgio, i veterani del rugby ligure. Una moglie, due figli, due mini-cani, due pappagalli, tanti amici e passioni: l’America Latina e l’arte africana, ad esempio. Genovese e genoano. Autore teatrale, ha lavorato come giornalista anche in Marocco (L’Economiste, Maroc Hebdo) e in Messico (La Jornada). Un libro sul G8 di Genova del 2001: “Bolzaneto, la mattanza della democrazia”; uno sulla storia dello stadio Luigi Ferraris: “Un secolo di sogni”; la traduzione dal francese di “Rugby Quantistico” con Johnny Wilkinson; la biografia del manager dei motori Carlo Pernat: “Belìn, che paddock”; e ora, sempre per Mondadori: “Non puoi fidarti di gente così – Storia della squadra di rugby che sfidò l’apartheid”.

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