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Gherardo Colombo, lettera a un figlio su Mani pulite, Garzanti, 2015
venerdì, 2 Ottobre, 2015 • 17:45 - venerdì, 17 Febbraio, 2017 • 14:36
L’ex giudice e sostituto procuratore della Repubblica di Milano Gherardo Colombo riflette su cosa sia stata Mani pulite e su cosa rappresenti oggi, per raccontare gli anni drammatici e carichi di speranza che lo hanno visto tra i protagonisti della più importante inchiesta giudiziaria della recente storia d’Italia. Il 17 febbraio 1992, giorno dell’arresto del presidente del Pio Albergo Trivulzio di Milano Mario Chiesa, segna l’inizio di un’esperienza decisiva per la società italiana, che Gherardo Colombo rievoca, rivolgendosi per la prima volta a tutti quei ragazzi allora non ancora nati o ancora troppo giovani per comprendere quella stagione. Lettera a un figlio su Mani pulite diventa così l’opportunità di consenso e sostegno; è il libro di un padre capace di trasmettere il senso ideale della giustizia e del rispetto delle regole; è l’occasione per ricostruire una stagione controversa consegnata ormai alla storia della nostra nazione, e da quello slancio urgente di giustizia ripartire per trovare soluzioni efficaci a problemi che sembrano ancora tragicamente attuali. “Mani pulite non ha cambiato l’Italia” è la constatazione con cui si chiude il libro, ma per vivere compiutamente l’oggi e fare delle scelte, bisogna conoscere il passato. L’educazione è il presupposto indispensabile del cambiamento e della crescita civile: è importante non solo conoscere le modalità della corruzione, ma anche valutare la propria disponibilità ad accettare e tollerare comportamenti corruttivi e non rispettosi delle regole e dei diritti degli altri.
Presenta Lorenzo Cresci (Il Secolo XIX)
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