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Alessandra Genova, La bambola di Sara, Ed. Industria e lettertura, 2015

sabato, 3 Ottobre, 2015 • 16:30 - giovedì, 9 Febbraio, 2017 • 17:00

Boston, fine anni 80. Sara era una ragazzina di buona famiglia, brava a scuola e abituata ad ottenere qualche voleva, piccoli capricci dell etá e concessi perché sempre ben ripagati. Per questo era sicura che avrebbe ottenuto il permesso, per farsi un tatuaggio, lo desiderava tanto e infatti non aveva avuto paura nel chiederlo. Non si sarebbe mai aspettata un “no”, ed invece era stato un no, perentorio e senza possibilità, che l’aveva frustrata, facendole salire una rabbia incompresa. Si era rifugiata il più lontano che poteva, nella soffitta di casa, dove le cose vecchie, la polvere, le avevano dato un maggiore senso di impotenza e che ciò che la circondava non erampiu adeguato allesue esigenze. Se l’era resa con una bambola a cui mancava un braccio, adagiata su vecchi scatoloni, gli occhi spalancati, Sara le aveva scaricato tutta la sua rabbiaverbale. Sfinita dal pianto si era addormentata, nel silenzio muto della soffitta. E si ritrovò in un altro posto, al posto di un altra bambina, in una vita passata. Amburgo agli albori del nazismo. Sara era la bambina di una coppia benestante, di religione ebraica, ben inserita socialmente, una bambina felice, la mamma, il papà, la nonna, la sua bambola, il negozio di caramelle, i saluti tra le persone, giornate scandite da una rassicurante
routine. Poi le cose cambiano…

Introduce Roberta Correggi, Responsabile Archivi e Biblioteche del Comune della Spezia

Dettagli

Inizio:
sabato, 3 Ottobre, 2015 • 16:30
Fine:
giovedì, 9 Febbraio, 2017 • 17:00
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Luogo

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